Banchetto di nozze, tra coppie gay, genitori e figli
Dal film di Ang Lee, il remake di Ahn con Gladstone al Sundance
Nel 1993, Ang Lee, al secondo film dopo Pushing hands, vince l'Orso d'Oro a Berlino conquista il primo grande successo internazionale e la prima nomination agli Oscar con Il Banchetto di Nozze, delicata e trascinante dramedy ambientata a New York, sull'organizzazione di un matrimonio di facciata che coinvolge una coppia gay multietnica e una giovane artista cinese che ha bisogno del permesso di soggiorno negli Usa. Una storia riletta da Andrew Ahn, nell'omonimo remake che debutta al Sundance Film Festival. A dare vita al film un grande cast, nel quale ai quattro protagonisti, Bowen Yang, star del Saturday Night Live, Lily Gladstone (vincitrice del Golden Globe e candidata all'Oscar per Killers of the Flower Moon), Kelly Marie Tran e Han Gi-chan, si aggiungono Joan Chen, che ha sempre unito cinema pop e grandi autori, e Youn Yuh-jung, premio Oscar per Minari. "Per me, questo il punto centrale nel racconto, è il confrontarci - ha spiegato sul palco del Sundance Ahn -. E aprirci, vedere la prospettiva e i sentimenti dell'altro, guarire, per poi essere in grado di uscire nel mondo". In una "grande famiglia queer come questa, si può essere vulnerabili, onesti, prevale l'empatia, che è al centro della bellezza del film". Rispetto al lungometraggio di Lee, la storia migra da New York e Seattle e le coppie lgbt sono due. Una è composta da Chris (Yang), guida per gli appassionati di birdwatching, e Min (Gi-Chan), rampollo di una ricca famiglia di industriali sudcoreani e giovane artista emergente, il cui visto da studente negli Usa sta per scadere. L'altra coppia, che sta cercando di avere un figlio con la fecondazione in vitro, è formata da Lee (Gladstone) organizzatrice per la comunità di nativi oltre che locataria di Chris e Min, e Angela (Tran), migliore amica di Chris. Min, per evitare di dover tornare in Corea, propone a Angela di fare un matrimonio di facciata. Il loro accordo però è messo alla prova dall'improvviso arrivo dalla Corea della nonna di Min (Youn Yuh-jung) e dalle intrusioni della mamma di Angela, May (Joan Chen). È significativo il remake arrivi in un momento nel quale con la presidenza Trump la comunità lgbtqia+ tema di perdere molti diritti acquisiti. "Il film parla della famiglia che ti scegli nella vita - spiega Yang - ma anche di quella che non ti scegli. La famiglia nel suo complesso è raccontata come fonte di agitazione e stress, ma anche di gioia".
H.Graddy--IP